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LA
Se mi chiedessero perché ho scelto di fare il pittore, mi sentirei a disagio, tuttavia, rispondo dicendo che la pittura e nata in me e con me, infatti gia da bambino amavo disegnare e visitavo con piacere le mostre e le rassegne di pittura. Pero l’inizio avvenne a Verona, durante il servizio militare, quando il comandante della Compagnia mi fece colorare dei manici di scopa. Fu il mio primo lavoro. Con il passare degli anni questa passione e aumentata tanto da divenire un passatempo, un divertimento e anche un lavoro serio e continue, in cui credo profondamente. Van Gogh mi ha portato a possedere le emozioni, suggerite e ammirate nei suoi paesaggi. Sono un emotivo e nel dipingere tendo all’essenza della struttura e alla pienezza del colore. Nella figura, come nella realta, cerco sempre di scoprire la tragedia umana, che vento di modificare secondo il mio sentimento e la mia esigenza di rappresentazione. Cosi, spesso mi accorgo che lo stesso soggetto, paesaggio o scorcio non solo e deformato nei suoi elementi morfologici, ma trasformato secondo la mia sensibilita, la mia necessita più interiore. Il paesaggio e il punto focale della mia pittura. L’amore per la natura, i suoi silenzi, i suoi spazi interminabili sono componenti essenziali che mi affascinano. E come non emozionarsi, non suggestionarsi, contemplando direttamente i cieli delle Langhe, nei loro magici tramonti autunnali?
La mia mano scorre veloce sulla tela come spinta da una forza misteriosa che nasce in me e mi porta a godere dell’opera che via via si crea e prende anima e corpo.
Dario Buscaglia